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In Italia, oltre il 97% degli incentivi pubblici europei viene destinato a sostenere sistemi agricoli basati sull’uso di sostanze chimiche dannose per gli ecosistemi e la salute umana. L’agricoltura biologica e il suo ruolo di difesa ambientale e sanitaria ottengono solo il 3% delle risorse economiche. Questi dati sono stati al centro della conferenza “Rapporto Cambia la Terra 2018”, presentato alla Camera dei Deputati. Le associazioni hanno presentato una forte proposta: “chi non inquina, non paga”, ricevendo una grande attenzione dalle istituzioni e dagli attori politici del settore, anche al fine di garantire il contrasto al cambiamento climatico, la tutela del suolo, della biodiversità e della salute dei cittadini. Inoltre, puntare sull’agricoltura biologica è anche una opportunità strategica di sviluppo per le aziende agricole e di occupazione per i giovani. L’11% dei gas serra che stanno alzando la febbre del Pianeta proviene dai campi coltivati; l’allargarsi a dismisura di coltivazioni sta eliminando boschi e foreste ed è una delle prime due cause di perdita di ecosistemi. Il biologico è lo strumento per contrastare alcuni di questi fenomeni che stanno distruggendo la nostra agricoltura. La sostenibilità può essere misurata, sarà però in buona parte il consumatore a operare la scelta definitiva. In sostanza, il comitato di Cambia la Terra chiede un cambio di rotta per la futura PAC, alla luce dei benefici ambientali ed economici che l’agroecologia e più specificamente l’agricoltura biologica possono portare.
Fonte: Cambia la terra – https://www.cambialaterra.it/2018/11/chi-non-inquina-non-paghi/