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06/05/2022Il ruolo delle assicurazioni nel comparto agricolo
Survey Nomisma per Zurich
Nomisma presenta i risultati della survey per Zurich sulle aziende agricole realizzata nell’ambito delle iniziative di Rivoluzione Bio – l’evento protagonista di SANA promosso da BolognaFiere e a cura di Nomisma, con il patrocinio di FederBio e AssoBio, il sostegno di ICE Agenzia e sponsorizzata da Zurich.
L’indagine, realizzata da Nomisma tra ottobre e novembre 2021, ha coinvolto oltre 350 aziende agricole, bio e non, di tutti i comparti produttivi con obiettivo di indagare la percezione del rischio in agricoltura, le modalità di scelta rispetto alla sottoscrizione di polizze assicurative, nonché i fabbisogni di copertura attuali e in prospettiva futura.
Nel panorama delle coperture assicurative quasi 8 aziende bio su 10 percepiscono gli eventi atmosferici come uno dei principali rischi nella gestione dell’azienda agricola, seguiti dai possibili infortuni dell’imprenditore e dei dipendenti (indicati dal 46% delle aziende) e dai rischi connessi al mancato reddito (36%).
Complessivamente l’83% delle aziende ha sottoscritto almeno una polizza negli ultimi 2/3 anni, considerando sia le coperture volontarie che obbligatorie. Tra le aziende bio, la quota di assicurati cresce all’85%.
Ma quali sono le polizze più diffuse tra le aziende bio?
Aldilà di quelle sostanzialmente obbligatorie, come ad esempio copertura fabbricati e macchinari da danni o incendi, sono le polizze che offrono una copertura dei danni derivanti da eventi atmosferici le più gettonate dalle aziende bio: esattamente la metà delle aziende bio ha sottoscritto questo tipo di polizza negli ultimi anni e l’interesse coinvolge soprattutto le aziende dei comparti vitivinicolo, cerealicolo e ortofrutticolo.
L’indagine ha analizzato anche il livello di soddisfazione percepito dalle aziende in merito all’attuale offerta di polizze assicurative presenti oggi sul mercato. Se è vero che complessivamente la maggioranza (65%) si ritiene molto/abbastanza soddisfatto, tra le aziende bio questa percentuale scende al 58%.
Quando però si indaga sulla probabilità in chiave prospettica che le aziende stipulino una nuova polizza assicurativa entro i prossimi 2-3 anni, i risultati del campione di aziende bio è perfettamente in linea con quello della media nazionale: è del 43% la quota di promotori (coloro che indicano un’alta probabilità di nuove sottoscrizioni nei prossimi anni) rispetto al 39% dei detrattori (che indicano basse probabilità di nuovi contratti).
Tra i punti di debolezza del sistema assicurativo, oltre ai costi eccessivi e alle franchigie troppo elevate, il 30% delle aziende bio indica la mancanza di coperture adeguate alle proprie esigenze. Il mondo agricolo in generale e quello biologico in particolare si aspetta che il mondo delle assicurazioni continui a lavorare per riuscire a costruire polizze sempre più vicine ai loro bisogni. A partire da queste necessità nasce l’interesse per una serie di altri servizi, tra cui la tutela legale per oltre 4 aziende su 10, seguita dalla sostituzione di macchinari e trattore per il 42% e 32% delle aziende con certificazione biologica.