Intervista al Sottosegretario di Stato Francesco Battistoni – Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
06/10/2021ITA.BIO, la piattaforma internazionale del biologico italiano
22/12/2021Lo sviluppo del biologico parte dai banchi di scuola
Risultati dell’indagine Nomisma realizzata nell’ambito di Rivoluzione Bio – l’evento protagonista di SANA promosso da BolognaFiere e a cura di Nomisma, con il patrocinio di FederBio e AssoBio, il sostegno di ICE Agenzia e sponsorizzato da Zurich.
Nell’estate 2021 Nomisma ha indagato le abitudini di consumo, la soddisfazione e la percezione dei prodotti biologici di 800 italiani. Se da un lato il monitoraggio ha permesso di comprendere quanto i consumatori abbiano ben chiari i valori del biologico, dall’altro ha fatto emergere lacune su alcune caratteristiche dei prodotti alimentari biologici e sullo schema di certificazione a cui essi fanno riferimento.
L’etichettatura del prodotto, il logo biologico e l’origine delle materie prime sono solo alcune delle tematiche su cui gli italiani possiedono una conoscenza insufficiente: oltre 4 italiani su 10, infatti, credono che il prodotto bio venduto in Italia contenga solo ingredienti italiani e altrettanti ritengono l’etichetta poco chiara rispetto all’origine delle materie prime. Queste lacune sembrano derivare anche da una mancanza di informazione adeguata, tanto è vero che il 53% dei cittadini ritiene di non possedere abbastanza indicazioni rispetto ai benefici che il prodotto può apportare a dieta e salute e la stessa percentuale chiede ulteriori chiarimenti sulla differenza del biologico rispetto al convenzionale.
Tracciabilità (come il prodotto arriva sulla tavola), benefici per la salute e garanzie sulla sicurezza del prodotto sono le principali tematiche su cui i consumatori vorrebbero vedere focalizzata la comunicazione del comparto, lo dice rispettivamente il 25%, 24% e 23% degli italiani.
Tra i canali in cui diffondere una maggiore e migliore informazione, gli italiani individuano innanzitutto i banchi di scuola: il 24% dei cittadini reputa infatti fondamentale insegnare la sostenibilità a tavola anche ai più piccoli. Sul tema dei giovanissimi anche il piano di azione europeo ha previsto dei punti specifici. All’interno del primo asse, incentrato sui passi necessari per riuscire a stimolare la domanda e a garantire la fiducia dei consumatori, vengono proposti: il rafforzamento della distribuzione di prodotti biologici all’interno delle mense scolastiche e lo sviluppo di attività che possano contribuire ad incrementare la consapevolezza sul tema del giusto prezzo. La prima delle azioni appena citate si concilia con le aspettative dei genitori italiani: il 23% ha figli che già frequentano una mensa che distribuisce alimenti biologici, un ulteriore 41% sarebbe interessato. Rispetto al secondo tema, 4 consumatori su 10 sono concordi con il differenziale di prezzo tra bio e convenzionale poiché consapevoli dei maggiori rischi e delle rese minori che contraddistinguono l’agricoltura biologica rispetto alla tradizionale. Rimangono, però, 6 italiani su 10 per cui diventa necessario approfondire il tema del giusto prezzo.